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L’Hellas Verona è l’unica squadra a non avere ancora pareggiato
Nelle prime otto giornate della Serie A Enilive 2024/25, il segno X deve ancora comparire in casa gialloblù. Gli scaligeri sino ad ora hanno conquistato 9 punti, grazie alle tre vittorie contro Napoli, Genoa e Venezia, successi alternati da cinque sconfitte contro Juventus, Lazio, Torino, Como e Monza.
Fanna: “Lo scudetto col Verona non ha paragoni. Bagnoli un secondo padre. Partita difficilissima a Bergamo, ma l’Hellas ci deve provare”
“Ogni volta che il Verona gioca a Bergamo il ricordo è immediato, va ad allora (12 maggio 1985, ndr). Per me, quanto avvenne, il posto in cui successe, è un segno del destino. Lo stesso campo in cui è cominciata la mia storia di calciatore. Bergamo rappresenta il momento più bello della carriera. Di scudetti ne ho vinti cinque, ma quello con il Verona non ha paragoni. L'emozione provata é superiore a tutti i confronti con quelli conquistati con la Juventus e l'inter. Fu il culmine di un percorso magnifico, portato avanti con un gruppo di amici, con un allenatore, Osvaldo Bagnoli, che per me è stato un secondo padre. Tutto è cominciato proprio dall’Atalanta.
Non vado allo stadio. Seguo la squadra da fuori e quel che conta, il grande obiettivo che abbiamo, resta la salvezza. Conosciamo la nostra dimensione. Ci sarà da lottare, come sempre, per arrivare a questo traguardo. Il Verona ha delle qualità, attacca. Non è sparagnino. Adesso c'è da trovare equilibrio. Tengstedt? Ho visto delle immagini e mi sembra che abbia delle qualità. È un attaccante che ha dimostrato di avere confidenza con la porta. Anche con il Monza, in una gara complicata, ha avuto una bella occasione, con una giocata brillante. Vedremo come andrà con l'Atalanta, che segna tanto ed è la squadra con più gol fatti fino a questo punto del campionato. Il Verona ci deve provare.
Di impossibile non c'è niente. Altrettanto chiaro è che il Verona è atteso da una partita difficilissima. Serve una prestazione eccezionale. Ma non si deve avere paura. Occorre coraggio. E, aggiungo, concentrazione, perché gli errori difensivi che ho visto con il Monza sono pesanti” ha dichiarato al Corriere di Verona, Pierino Fanna. Foto ASD Ex Calciatori Hellas Verona
Ex Verona, Camoranesi rescinde il contratto da allenatore del Karmiotissa
È durata poco più di venti giorni l'avventura a Cipro dell’ex gialloblù, Mauro German Camoranesi. Il campione del mondo 2006 ad inizio ottobre aveva accettato l’incarico da allenatore al Karmiotissa, ma ieri è stata comunicata la risoluzione del contratto di comune accordo. “Il Karmiotissa FC informa di aver accolto la volontà dell'allenatore Sig. Mauro Camoranesi di tornare in Italia e questo pomeriggio (ieri, ndr) entrambe le parti hanno provveduto a chiudere la nostra collaborazione. Auguriamo il meglio a mister Camoranesi sia a livello professionale che personale". Foto Instagram Karmiotissa FC
Hellas Verona, allenamento questa mattina. Ore 15 conferenza Zanetti
I gialloblù capitanati da Lazovic proseguono la preparazione, a porte chiuse al centro sportivo lacustre, in vista della sfida in programma sabato sera a Bergamo contro l’Atalanta.
Ex Verona, Pesoli è il nuovo allenatore della Primavera del Frosinone
Il Frosinone Calcio comunica che il nuovo allenatore responsabile della formazione primavera sarà Emanuele Pesoli. In bocca al lupo all’ex gialloblù per la nuova avventura da parte di Hellas Live.
Buon compleanno
Tanti auguri a… Amir Bacinovic. L’ex centrocampista dell’Hellas Verona compie 35 anni.
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Hellas Verona, subite 15 reti in otto giornate, 4 nei primi 10’
Solo Lecce (18) e Genoa (17) hanno subito più gol rispetto ai gialloblù. Sono 15 le reti incassate da Montipó e compagni (come il Como, ndr) in questa prima parte di campionato.
Su 5 sconfitte, sono quattro i ko dove si sono subite tre reti: contro Juve, Monza e Torino al Bentegodi ed in trasferta a Como.
Contro Lazio (5’), Torino (10’), Venezia (2’) e Monza (9’), gli scaligeri sono andati in svantaggio nei primi dieci minuti.
Nwachukwu: “Il mio obiettivo è diventare un punto fisso del Verona. L’Hellas è la squadra giusta per me”
Quinto appuntamento con 'Visti da vicino' il format dell’Hellas Verona che ci accompagnerà, ogni settimana, per tutta la stagione 2024/25, in cui i protagonisti sono i giovani gialloblù della formazione Primavera allenata da mister Paolo Sammarco. Curiosità, aneddoti, vita personale e naturalmente tanto calcio sono i temi principali di queste interviste. Nell'episodio di questa settimana andremo a scoprire la vita, privata e sportiva, di uno dei nuovi difensori della Primavera gialloblù: Samuel Nwachukwu.
Samuel, sei al tuo primo anno con l'Hellas Verona. Come stai vivendo l'inizio di questa nuova avventura? Quali sono state le tue prime impressioni del club e della squadra? “Dopo 7 anni all’Udinese ho sentito che era arrivato il momento di cambiare a livello sportivo, e per questo ho scelto il Verona. Qui mi sto trovando molto bene, anche se, purtroppo, sono incappato in qualche difficoltà a livello fisico e in questo momento sto cercando di recuperare per rientrare in forma. Quest’anno non ho avuto neanche la possibilità di fare il ritiro estivo per alcune situazioni che si erano create con l'Udinese, e sono arrivato qui a Verona con il campionato già alle porte. Detto questo, però, sono molto contento all’Hellas. La società mi ha detto che crede molto in me, nelle mie qualità e io voglio ricambiare questa fiducia”.
Com’è avvenuto il tuo passaggio dall’Udinese al Verona? “Alla fine della scorsa stagione io e l’Udinese non avevamo le stesse idee sul prosieguo del mio percorso. Ormai ero arrivato nel giro della Prima squadra, ero riuscito anche a fare l'esordio in Coppa Italia, però certe volte nella vita qualcosa non va come si pensa o come magari si è programmato e quindi ho colto al balzo la grande opportunità che mi ha dato il Verona, che ha spinto tanto per avermi. Naturalmente voglio ringraziare l'Udinese per questi 7 anni passati insieme ma, come ho detto, era il momento di cambiare aria e quindi sono convinto della mia scelta. Una volta che prendo una decisione, nel bene o nel male, la porto sempre avanti”.
Quali sono le sfide principali che hai incontrato nel tuo adattamento alla Primavera dell'Hellas, soprattutto considerando che questo è il tuo primo anno? “Sicuramente come adattamento con la squadra inizialmente è stato un po’ complesso perché sono arrivato molto tardi, a fine preparazione, quindi ho dovuto accelerare i tempi. Però, mi sono integrato subito bene grazie ai miei compagni, a mister Sammarco e al suo staff. Il mister ha un'idea di calcio molto chiara, che tutti noi vogliamo seguire al meglio per cercare di rendere al massimo possibile”.
Su cosa ti chiede di lavorare principalmente mister Sammarco? “Mi chiede di essere un leader del reparto difensivo. Penso che il Verona mi abbia scelto anche per questo, perché un difensore centrale come me, soprattutto quando gioca al centro di una difesa a 3, deve riuscire a dare alla squadra quell'attenzione e quella concentrazione necessarie per tutti i 90’. Per questo il mister richiede da me molta leadership, di guidare la squadra e, infine, anche di giocare semplice, con giocate pulite che diano sicurezza”.
Difensivamente, quali caratteristiche ti distinguono dagli altri giocatori? Quali ritieni siano i tuoi punti di forza? “I miei punti di forza sono sicuramente la mia fisicità e la velocità, perché sono un difensore abbastanza rapido che riesce ad usare bene il proprio corpo. Invece, devo migliorare nella tecnica così da riuscire a fare giocate più giuste, limitando gli errori. Penso di essere a un buon punto, anche se cerco di arrivare sempre al massimo livello del mio potenziale e di non accontentarmi, perché a volte dare il 100% non basta, bisogna arrivare al 200%. Con la mia prestanza fisica può succedere che riesca a fermare gli avversari anche non dando il mio massimo, ma io so che per arrivare a giocare in Prima squadra devo sempre riuscire a superare i miei limiti e dimostrare a tutti che sto dando di più di quello che dovrei dare, solo così potrò raggiungere il mio obiettivo”.
La stagione è appena cominciata. Quali sono i tuoi obiettivi personali e cosa speri di raggiungere insieme alla squadra? “Come obiettivo di squadra il primo traguardo è raggiungere la salvezza e mantenere così la categoria. Poi se saremo bravi ad arrivare qualche posizione più avanti ben venga. Il campionato di Primavera 1 è molto difficile quest’anno, con tre retrocessioni, però per noi giocatori è anche stimolante perché possiamo crescere molto, e la società fa di tutto per valorizzarci al meglio. Personalmente vorrei arrivare in Prima squadra ed essere un punto fisso del Verona, questo è il mio obiettivo”.
C'è un difensore, sia in squadra che fuori, che consideri un modello di ispirazione per migliorare le tue prestazioni? “Come punto di riferimento ho Coppola. È un giocatore giovane, che ha fatto la stessa trafila che stiamo facendo noi del Settore Giovanile, e adesso è un tassello fondamentale della Prima squadra e per questo dico che per me rappresenta un modello da seguire. Poi sicuramente ci sono anche i giocatori più esperti, come Dawidowicz e Magnani, che sono in Serie A da tanto e hanno qualcosa in più a livello di esperienza e da loro si può imparare tanto”.
Cosa ti ha spinto a scegliere l'Hellas Verona? Cosa ti ha attratto di più di questo progetto? “Mi ha convinto vedere il modo in cui lavorano con i giovani, come riescono a valorizzarli. Negli ultimi anni ho visto diversi ragazzi uscire dal Settore Giovanile e ora giocare a livelli importanti. Sono sicuro che il Verona sia la squadra giusta per me”.
Raccontaci qualcosa del tuo esordio in Coppa Italia con la maglia dell’Udinese… “È stato un esordio bello, molto emozionante, perché comunque l'ho fatto nello stadio di casa, nella città dove sono cresciuto. Mi ricordo che all'inizio, in pullman, ero un po’ nervoso, però una volta entrato in campo ho pensato solamente a dare il mio apporto alla squadra e a godermi il momento, cercando di far vedere tutte le mie qualità”.
Quando hai iniziato a giocare a calcio? “Ho iniziato a giocare quando avevo 6 anni. La passione me l'ha trasmessa mio zio Claudio. Da piccolo giocavo sempre con lui in giardino e diciamo che mi sono abituato subito a giocare contro avversari più grandi. All’inizio non mi sono iscritto in nessuna squadra di calcio e giocavo solo con lui ed è proprio mio zio ad avermi trasmesso la voglia di giocare a calcio”.
Venendo da un'altra realtà, com'è stato per te adattarti alla città di Verona e alla vita in questo nuovo ambiente? “Qualche difficoltà iniziale l’ho trovata, com’è normale. Per esempio, non sapevo bene come muovermi, non sapevo cosa si potesse fare o cosa no, però ora che sono passati due mesi mi sono ambientato e sto bene, sono tranquillo. Sono in una bella squadra e ho incontrato degli ottimi amici, che vivono con me in convitto. Qui non ci manca niente, veniamo trattati bene, abbiamo tutto quello che ci serve per poter studiare, riposare e rendere al massimo”.
Hai legato particolarmente con qualche compagno di squadra? “Mi verrebbe da dire che mi trovo bene con tutti in squadra, però naturalmente ho più rapporto con i ragazzi che vivono insieme a me in convitto come Agbonifo, Cisse, Ravasio, Barry, Philippe, Jablonski, Fagoni e Nwanege. Ma in generale con tutti, anche quelli che adesso non ho nominato”.
Come te la cavi con le lingue straniere? Hai deciso di proseguire gli studi dopo le superiori? “Io sono di madrelingua inglese, visto che è la lingua di mio padre. Ora sto imparando anche il francese, quindi non ho particolari difficoltà a comunicare con i compagni. Per quanto riguarda invece il mio percorso di studio, dopo essermi diplomato lo scorso anno, ho deciso di iscrivermi alla facoltà di giurisprudenza. Penso che sia importante studiare, perché non si sa mai cosa può succedere nella carriera di un giocatore, e comunque è un tipo di lavoro 'breve', che finisce verso i 35 o 40 anni. Quindi bisogna anche pensare al futuro”.
Fuori dal campo, cosa ti piace fare per rilassarti? Hai qualche passione o hobby particolare che ti aiuta a staccare dal calcio? “A me piace tanto seguire il basket, soprattutto l’NBA. Sono un grande fan, seguo le partite e gioco al videogioco. Il mio giocatore preferito è Ja Morant dei Memphis Grizzlies. È un giocatore giovane, che però è già leader indiscusso di una squadra che, seppur non sia una franchigia accreditata a vincere il titolo finale, lotta comunque sempre per provare ad arrivare fino in fondo. Credo che grazie a lui i suoi compagni riescano a rendere al meglio, e questo è quello che cerco di fare anch’io in squadra. Per me questa è la vera leadership, quella a cui mi ispiro, ovvero la capacità di far uscire il meglio dai propri compagni, dando in primis l’esempio”.
Chi pensi sia il giocatore più rapido della squadra? “I più veloci sono Agbonifo e Philippe. Però, secondo me, quando mi sarò rimesso a posto fisicamente, anch’io posso dire la mia, e non sarà facile battermi in velocità. Detto questo loro due sono veramente rapidi e per noi la loro velocità è un’arma in più da usare in partita”.
Chi pensi sia il più tecnico della squadra e anche chi abbia, secondo te, il tiro migliore? “I più tecnici, per come controllano il pallone, per come giocano nello stretto e per la loro pulizia nei passaggi sono Pavanati, Monticelli e Devoti. Per quanto riguarda il miglior tiro, sui calci di punizione se la giocano Agbonifo, Monticelli e Scharner, ma sul tiro in generale direi tutti gli attaccanti”.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare per il tuo percorso di crescita che ti ha portato fino a qui? “Sì, sicuramente vorrei ringraziare mia madre e mio padre, Mary e John. Mio papà è quello che si interessa un po’ di più al calcio, e oltre a venire a vedere le partite mi chiama spesso, mi riempie di consigli e a volte è molto severo. Non mi dà tanti suggerimenti a livello calcistico, ma più a livello caratteriale e comportamentale, sul come approcciare le partite. Mi dice di dare il massimo, mi bacchetta e non gli va bene mai niente, ma io so che lo fa perché conosce le mie qualità e vuole sempre vedermi migliorare e superare ogni volta i miei limiti. Oltre la mia famiglia devo ringraziare Dio per la forza che mi dà ogni giorno. Penso che Dio abbia dato a ognuno delle qualità e una strada, quindi sta a noi seguirla, impegnandosi ogni giorno per raggiungere il proprio obiettivo in questo percorso che lui ci ha donato. Infine, voglio ringraziare tutti i mister e gli staff con cui ho lavorato. In particolare, per l’ultimo periodo, ringrazio mister Sammarco, il direttore Margiotta e tutti coloro che mi aiutano ogni giorno per raggiungere i miei obiettivi”. Fonte: hellasverona.it
Atalanta-Hellas Verona, arbitra Feliciani
Per Atalanta-Hellas Verona, incontro valido per la 9ª giornata di Serie A Enilive 2024/25, in programma sabato 26 ottobre alle ore 20.45, al Gewiss Stadium di Bergamo, è stato designato l’arbitro Ermanno Feliciani della sezione AIA di Teramo. Il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Bercigli e Di Gioia, IV uomo Marinelli, VAR Massa, AVAR Marini. Foto AIA
Cuore Gialloblù, Ghilardi il più votato contro il Monza
È Daniele Ghilardi il vincitore dell'8ª tappa di Cuore Gialloblù, il sondaggio che da otto anni permette ai tifosi di eleggere, tramite i voti nelle Instagram Stories del Verona, il calciatore dell'Hellas che più si è distinto in ogni singola gara di campionato. Il difensore classe 2003, alla sua seconda presenza da titolare in Serie A consecutiva, è stato votato dai tifosi come miglior gialloblù del match dello scorso lunedì sera, Hellas Verona-Monza. Nei suoi 94' minuti totali disputati, il numero 87 ha ingaggiato venti duelli, intercettato due palloni e ha realizzato due conclusioni verso lo specchio della porta, entrambe con un colpo di testa, respinte da Turati in tuffo. Al secondo gradino del podio troviamo Reda Belahyane. Il numero 6 gialloblù è stato il secondo giocatore ad aver effettuato il maggior numero di passaggi (66) tra i suoi compagni, secondo solamente a Giangiacomo Magnani(71). Belahyane, inoltre, è risultato anche il calciatore ad aver sottratto più volte la sfera all'avversario con un tackle (4) considerando entrambe le squadre.
Chiude il podio Casper Tengstedt. L'attaccante danese ha realizzato tre cross e tre tiri durante l'arco della gara. In particolare, il numero 11 gialloblù ha messo in difficoltà l'estremo difensore ospite negli ultimi minuti del primo tempo, quando dopo aver superato Pedro Pereira con un tunnel, è andato alla conclusione con un insidioso diagonale da posizione defilata, contrastato poi da Turati.
CUORE GIALLOBLÙ - LA CLASSIFICA 2024/25
Belahyane 15
Tchatchoua 6
Tengstedt 6
Duda 4
Montipò 4
Mosquera 4
Ghilardi 3
Kastanos 2
Lazovic 2
Suslov 2
1° classificato: 3 punti; 2° classificato: 2 punti; 3° classificato: 1 punto.
VINCITORI DI GIORNATA
1a Hellas Verona-Napoli: Daniel Mosquera
2a Hellas Verona-Juventus: Ondrej Duda
3a Genoa-Hellas Verona: Jackson Tchatchoua
4a Lazio-Hellas Verona: Reda Belahyane
5a Hellas Verona-Torino: Reda Belahyane
6a Como-Hellas Verona: Lorenzo Montipò
7a Hellas Verona-Venezia: Casper Tengstedt
8a Hellas Verona-Monza: Daniele Ghilardi. Fonte: hellasverona.it
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